Yatha Sidhra – A Meditation Mass

Probabilmente uno dei migliori album “cosmici” mai realizzato in Germania, A Meditation Mass è stato il primo ed unico lavoro dei Yatha Sidhra, oggi una rarità discografica che vale come l’oro. La band, il cui nome originale era Brontosaurus, si formò allo scadere degli anni Sessanta grazie ai fratelli Rolf (chitarre, sintetizzatore, piano, voce) e Klaus Fichter (percussioni), Peter Elbracht (flauto) ed il francese Jean-Michel Boivert (basso), poi sostituito da Matthias Nicolai. Tuttavia, nel 1973 la band decise di stravolgere completamente la propria direzione musicale, cambiando anche il proprio nome nel più evocativo Yatha Sidhra ed iniziando a lavorare alla suite “A Meditation Mass”, suscitando con un’esibizione dal vivo anche l’interesse di Achim Reichel (AR & Machines), che gli sottopose infine un succoso contratto per la rinomata Brain Records.

Centrato intorno ad una trance molto lenta ed ipnotica, questa meditazione di massa offre una miscela di generi che danno all’ascoltatore l’impressione di trovarsi in un ambiente olistico: anche se diviso in quattro parti, questa illuminante suite scorre come un continuum completo dall’inizio alla fine, offrendo un’impareggiabile combinazione di criptico krautrock, musica ambient e sapori oriSenza titolo-1entali. Questo lungo viaggio di quaranta minuti inizia nella prima parte (la più lunga) con un’elettronica rupestre che richiama la copertina, dove la chitarra tesse una bella cornice melodica, sopra alla quale un flauto improvvisato e gli assoli del Moog iniziano a dipingere la melodia. Il tema centrale viene alla luce direttamente da questo liturgico inizio, dopo una breve introduzione di rumori atmosferici ed elettronici, trovando l’estasi più pura ogni qualvolta il flauto fa il suo ingresso nella sua forma più ipnotica. Questo pacifico inizio si trasforma però in uno stato di trance più intenso nella seconda parte, che porta ad alcuni passaggi jazz, specie quando si ritrova a progredire in un viaggio spirituale dominato dal piano. Nella terza parte la progressione conduce al climax, dove l‘energia viene gradualmente aumentata fino a ricordare all’ascoltatore la visionarietà degli Ash Ra Tempel durante i suoi passaggi più esplosivi. La ripresa del motivo iniziale nella quarta parte sembra indicare il momento del ritorno al nostro mondo fenomenico, dopo un viaggio estenuante nell’iperuranio: la musica ritorna quindi alle origini del tema della prima parte, rendendo “A Meditation Mass” un mantra perfetto, figlio di una storia ciclica e sacra come l’epopea di Gilgamesh.

A Meditation Mass è una gemma nascosta che merita un adeguato apprezzamento per le sue qualità catartiche e sperimentali: al giorno d’oggi è, ovviamente, visto come un prodotto di interesse dell’inizio degli anni Settanta, figlio del movimento della Controcultura. Si tratta di un album realizzato da quattro tedeschi, ma che suona decisamente non occidentale, con le influenze più moderne celate sotto una coperta jazz-folk ed esoterica: insomma, un album Krautrock che esemplifica meravigliosamente la diversità del suo genere. I Yatha Sidhra potrebbero anche essere visti come dei primi precursori nello sviluppo della World Music, anche se la loro influenza è stata piuttosto limitata, eppure la chiave di tutta la loro essenza, a prescindere dalle etichette, rimane soltanto nell’evocativo titolo: una meditazione di massa, senza pretese e nulla di più.
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